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Magnifico busto in marmo bianco raffigurante la dea Arianna, "colei che è la più pura" in greco, moglie di Bacco (Dioniso) di cui qui assume alcuni attributi.
È a Bertel Torvaldsen (1770-1844) che si deve questa rappresentazione di Arianna, che sembra essersi fusa con il marito Bacco.
Il barone Theodor von der Ropp ordinò a Torvaldsen, nel 1804, otto busti di personaggi mitologici del periodo ellenistico, tra cui questo modello (vedi documentazione dell'ordine conservata al Torvaldsen Museum in appendice nella galleria fotografica).
L'idea dell'artista di mescolare i due coniugi era alla fine abbastanza logica perché la statua originale conservata al Museo Capitolino di Roma, era a sua volta considerata la rappresentazione di Bacco per alcuni o di Arianna per altri.
Torvaldsen ha solo portato la misteriosa androginia del personaggio un ulteriore passo avanti. Inoltre, non nominando la sua opera, ha continuato a mantenere il mistero.
Nel XIX e XX secolo e anche oggi, le opinioni rimangono divise.
Scultura finissima per questo marmo di dimensioni imponenti databile alla prima metà dell'800, anche se è sempre molto difficile riuscire a datare un marmo con precisione.
Ottimo stato di conservazione.
Dimensioni
Altezza: 60 cm
Larghezza: 33cm
Un po' di storia mitologica:
Arianna, figlia di Minosse, re di Creta, è la dea della luna luminosa e dell'oscuro sottosuolo, padrona del Labirinto che racchiude il Minautore. È sia una dea, un archetipo e una donna mortale.
Ricordiamo dalla sua storia, l'aiuto dato a Teseo, principe di Atene. In effetti, gli diede un gomitolo di filo di lana in modo che potesse trovare e assassinare il Minautor mentre ritrovava la strada per Atene. Forte del suo successo, ha promesso di sposare Arianna ma non l'ha fatto. Offrì questo favore ad un'altra donna abbandonando Arianna su un'isola deserta dove morì di disperazione. Salvati da Bacco (Dioniso), si sposano e il dio la fa dea del labirinto. Innamorato e devoto di sua moglie, Bacco diventa l'unico dio greco monogamo.
Bertel Torvaldsen (1770-1844) è uno scultore danese della Royal Academy of Fine Arts dove ha vinto tutti i premi.
Nel 1797, ricevuta una borsa di studio reale, si recò a Roma per iniziare a lavorare. Subito viene notato e riceve elogi dal celebre Antonio Canova. In questo slancio, il collezionista inglese Thomas Hope commissionò una versione in marmo del "suo Jason", innescando così l'inizio del suo successo.
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Geraldine Bush.
Ref: 47NZR9A650