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Stampa in bronzo raffigurante un bambino in piedi che tiene tra le braccia un gallo con le ali spiegate "Il bambino con il gallo", opera dello scultore Adriano Cecioni (1838-1886).
Il ragazzo si trova presumibilmente al mercato agricolo e la sua espressione indica che sta urlando a squarciagola, nel tentativo di vendere il suo gallo, che sta tentando di scappare.
Il ragazzo è appoggiato a una carriola di legno, che ha usato per portare il suo gallo al mercato.
I dettagli minuziosi della scultura, come le piume del gallo e i tratti del viso del bambino che piange, dimostrano la maestria artistica di Adriano Cecioni.
Firma dello scultore "Adriano Cecioni", incisa in calcografia, sul fronte della terrazza, seguita da "Firenze".
Scultura antica, periodo seconda metà del XIX secolo, circa 1875.
Ottime condizioni di conservazione e patina.
Dimensioni: 49 cm x 20,5 cm x 18,5 cm
Adriano Cecioni (1838-1886)
Adriano Cecioni, nato il 26 luglio 1836 a Firenze, da una famiglia appartenente alla nobiltà locale.
Pittore, scultore e critico italiano, appartiene al gruppo dei Macchiaioli.
Adriano Cecioni iniziò la sua formazione artistica nel 1859 presso l'Accademia fiorentina, con lo scultore Aristodemo Costoli.
Nello stesso anno combatté al fianco di "Telemaco Signorini" nella seconda guerra d'indipendenza italiana.
Nel 1860 partecipò a un concorso per la fornitura di opere d'arte militare al governo toscano.
La sua proposta, un modello per una statua di "Carlo Alberto di Savoia", vinse un premio.
Nel 1863 Cecioni ottenne una borsa di studio e si recò a Napoli, dove contribuì a formare il gruppo di artisti "Scuola di Resina", di cui facevano parte Giuseppe De Nittis, Marco de Gregorio e Federico Rossano.
Un'opera importante di questo periodo è la scultura "Il suicidio", che espose all'Accademia di Firenze nel 1867.
Nel 1872 Cecioni trascorse sei mesi a Londra, dove contribuì con una serie di caricature alla rivista "Vanity Fair".
Dopo il suo ritorno in Italia, le sculture che realizzò nel resto della sua carriera furono per lo più opere di genere, spesso di natura umoristica.
Nel 1884 divenne professore di disegno presso l'Istituto di Magistero Femminile.
L'attività di Cecioni come critico d'arte, iniziata negli anni Settanta dell'Ottocento, occupò sempre più il suo tempo negli ultimi anni della sua vita.
Morì di infarto il 23 maggio 1886.
Le sue opere fanno parte di collezioni quali la Galleria d'Arte Moderna di Palazzo Pitti a Firenze, la Galleria Nazionale d'Arte Moderna di Roma, il Museo Statale d'Arte Medievale e Moderna di Arezzo e la Pinacoteca di Brera a Milano.
Ref: XEDMSR42JM