Questa descrizione è stata tradotta. Clicca qui per vedere l'originale
Grande statua in porcellana biscuit (la coppia di candelieri con teste di ariete di Claude Galle che la incornicia misura già 30 cm) raffigurante il celebre soggetto della "Venere al bagno" detta anche "la bagnante" dello scultore parigino Christophe Gabriel Allegrain (1710- 1795).
La novità sta nella sua nudità e nella sua sensualità, Allegrain non esita a rappresentare Venere con un vero corpo di donna, dalle curve voluttuose e carnali. La sua postura, leggermente "figura serpentinata", la sua mano che regge un drappo, i suoi capelli raccolti in trecce e crocchia, suggeriscono un'influenza manierista da un bronzo della Venere Cesarini del 1583 di Jean de Bologna (Giambologna).
Questa statua fa parte di una lunga tradizione di illustrazione della dea fin dall'antica Grecia. Questo movimento accelerò in seguito agli scavi di Pompei ed Ercolano nel 1738 e nel 1748. Christophe Allegrain seguì questa nuova "moda" scolpendo scene mitologiche, soggetti allegorici e figure.
In origine, il modello di Venere al bagno fu ordinato dal Marchese de Marigny, direttore generale degli edifici del Roy, per il castello di Choisy-le-Roi. Il marmo così presentato al Salon del 1767 fece scalpore: la resa della carne paffuta cristallizzava le passioni.
Nel 1772, Luigi XV lo offrì a Madame du Barry per il castello di Louveciennes.
Nel 1824 entrò a far parte delle collezioni del Louvre dopo un periodo a Versailles e al Palazzo del Lussemburgo.
Questa creazione ha portato alla luce Allegrain. Fino ad ora lo conoscevamo solo per il suo pezzo di ricevimento. Si ipotizza inoltre che l'alleanza di sua sorella con Jean-Baptiste Pigalle avrebbe facilitato questo successo.
Ritroviamo, a mio avviso, ancora una volta le forti influenze provenienti dall'Italia dei Medici (Venere Cesarini, Venere Urania, Venere di Grotticella) e le scoperte di Pompei ed Ercolano. Il tema principale di sculture, dipinti, arti decorative è chiaramente orientato alla mitologia, all'antichità, agli etruschi.
Ottimo stato di conservazione.
Marchio doppia L della Manifattura di Sèvres.
Periodo fine '800.
Ref: 16PSEA1ZT8