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Tibet occidentale, Buddha accompagnato da due bodhisattva
Tibet
Periodo medievale, X-XII secolo
Il Buddha e i bodhisattva sono rappresentati in piedi in leggera tribbanga (triplice flessione), appoggiati ad una doppia mandorla e posizionati su basi lotiformi, queste ultime poggianti su una base rettangolare sorretta da due leoni all'estremità e da un atlante al centro (tutti tre con intarsi in argento all'altezza degli occhi).
Il Risvegliato è rappresentato più grande dei due bodhisattva, vestito con la veste monastica uttarasanga ricoperta dal mantello (samgathi) posto direttamente sul corpo. Il braccio destro piegato, il palmo rivolto verso l'esterno in una posizione di assenza di paura (abhaya mudra), il braccio sinistro lungo il corpo, la mano che tiene la stoffa. Il volto ha gli occhi intarsiati d'argento, l'urna al centro della fronte appuntita da un elemento di rame, la sommità del cranio ornata dalla protuberanza (ushnisha), originariamente crocchia ascetica, i lobi delle orecchie dilatate.
Alla destra del Buddha sta il bodhisattva Padmapâni, emanazione di Avalokitesvara, (bodhisattva della compassione). Vestito con un semplice dothi drappeggiato attorno ai fianchi regolato da una cintura, una sezione di tessuto che passa tra le gambe. Il braccio destro lungo il corpo, palmo rivolto verso l'ascoltatore in posizione di assenza di paura, il braccio destro regge un fiore di loto che sboccia all'altezza delle spalle. È adornata con una grande collana, orecchini pendenti circolari, la sua acconciatura elaborata in uno chignon alto, l'urna che le adorna la fronte.
Alla sinistra del Risvegliato troviamo il bodhisattva Vajrapani, protettore della dottrina buddista. Vestito con abito monastico, braccio destro piegato all'altezza del petto, mano che regge un vajra, braccio sinistro lungo il corpo, mano appoggiata sulla coscia. È adornato con una collana e grandi orecchini circolari, la testa coronata da un'alta tiara, la fronte segnata dall'urna.
Secondo la tradizione, il Buddismo fu introdotto in Tibet nel VII secolo dal re Sron-bcan sgam-po (intorno al 610-649). Prima di sviluppare un proprio stile iconografico, il Tibet si è ispirato alla vicina regione del Kashmir, a sua volta erede dell'arte del Gandhara.
Il nostro pezzo presenta quindi influenze del Kashmir che si possono trovare nella forma degli occhi lenticolari intarsiati in argento, così come influenze del Gandhara nel trattamento specifico dei drappeggi.
Intarsi in lega di rame e argento
10,8 x 6,2 cm esclusa base
Usura normale
Ref: RFY3YXFL96