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Questa scultura di gruppo di Guido Righetti, intitolata Due marabutti africani, è un'opera sorprendente creata nel 1914. Raffigura due marabutti, uccelli emblematici dei paesaggi africani, congelati in un momento di silenziosa tensione. Uno, a sinistra, spiega parzialmente le ali in un gesto espressivo, mentre l'altro, ripiegato su se stesso, resta immobile su una gamba.
Il contrasto tra movimento e immobilità, tra esteriorità e interiorità, conferisce all'insieme una notevole forza espressiva. La modellazione è nervosa e spontanea, animata da potenti pennellate e rilievi che traducono sia la struttura piumata sia la presenza interiore degli uccelli.
La patina bruna, arricchita da caldi riflessi, fa vibrare i volumi e svela la ricchezza tattile della materia. L'opera è montata su una base di marmo marrone venato, che sottolinea la silenziosa nobiltà della composizione.
Due marabutti africani è elencato nella monografia Guido Righetti di Poletti & Richarme (UDB, 2007), p. 81, con il numero 52. Questa stampa, realizzata in Italia mentre l'artista era in vita, è antecedente alle edizioni postume realizzate nel XXI secolo dall'Univers du Bronze. Si tratta quindi di una versione storica e rara, fedele all'intenzione originaria dell'artista.
Dal punto di vista stilistico, l'opera è pienamente in linea con il movimento modernista animalista dei primi del XX secolo. Come il suo contemporaneo Rembrandt Bugatti, Righetti cattura la singolare vitalità dei suoi soggetti senza idealizzarli, prediligendo un'espressività cruda e sensoriale. L'influenza del loro maestro comune, Paolo Troubetzkoy, è evidente nella modellazione impressionista, spontanea e intuitiva.
Due marabutti africani è una toccante testimonianza della visione poetica di Righetti del regno animale, al tempo stesso modernista, naturalista e profondamente sensibile.
Ref: 6QDET7C4N2