Jacob Desmalter - Poltrona Imperiale - Marchi Rambouillet e Versailles - Periodo Impero
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Jacob Desmalter - Poltrona Imperiale - Marchi Rambouillet e Versailles - Periodo Impero

2.800
XIX secolo
Impero, Consolato
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Da: 75002, PARIS, Francia

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    Visibile a Parigi. Consegna gratuita in tutta la Francia.

    JACOB D. R. MESLEE per la Guardia dei Mobili Imperiali
    Poltrona in faggio modellato, intagliato, rilaccato e riverniciato
    Assemblaggi tassellati
    Timbrato sulla traversa anteriore
    Numerosi numeri stampati: “R 737”; una vecchia etichetta illeggibile; “V6331”; un inventario xilografico, probabilmente “V 7205”.
    Parigi, intorno al 1805.

    Questa poltrona si distingue per la sua sobrietà e la qualità del suo assemblaggio. Si tratta infatti di una botte di faggio, il tutto assemblato mediante tassellatura. Le quattro gambe sono a sciabola, la cintura leggermente ricurva, i braccioli poggiano su colonne ad anello. Questo sedile è modellato su quattro lati.

    Ordini dal negozio di mobili imperiali
    Si tratta di un modello d'ordine interessante per arredare in abbondanza le residenze imperiali, le quantità ordinate talvolta raggiungono diverse decine! Nonostante il timbro di François-Honoré-Georges Jacob-Desmalter, non è raro che i modelli vengano scambiati tra colleghi come Pierre-Benoît Marcion o Jean-Pierre Louis.
    L'ordine per questo posto risale probabilmente alla campagna di ristrutturazione del Trianon. Nei documenti di consegna risultano un certo numero di sedili con quattro gambe etrusche. Tuttavia, intorno al 1806, l'amministrazione Garde-Meuble cercò di restituire al castello di Rambouillet il suo antico splendore, perduto durante la Rivoluzione. Di conseguenza, furono effettuati numerosi pagamenti da Trianon e Saint-Cloud per farne una piacevole residenza di caccia per l'imperatore.


    Inventari del XIX secolo
    Questo sedile fa parte di un set composto da 4 esemplari identici. Lo testimonia l'inventario redatto nel 1817, sotto Luigi XVIII: "Quattro poltrone in legno e velluto idem" (legno dipinto, forma quadrata, velluto verde di Utrecht, chiodi dorati, treccia rigata) sotto il numero "R 737" di di cui è data l'ubicazione per la camera da letto dell'appartamento n°6 al primo piano del castello; uno spazio riservato ad ospiti illustri…
    Dopo la caduta di Carlo X, Rambouillet si svuotò dei suoi mobili. L'arredamento era quasi completo nel 1834 e questa poltrona, in coppia, fu assegnata alla tenuta reale di Versailles. Sotto il numero “V 7205”, si unisce all'Hôtel du Grand Control, edificio simbolo dell'Ancien Régime, costruito da Hardouin-Mansart. Prima della Rivoluzione, questo luogo ospitava la residenza del Controllore Generale delle Finanze. Sotto la monarchia di Luglio, questo palazzo divenne la dimora dell'architetto della Reggia di Versailles: Frédéric Nepveu. Quest'ultimo plasmerà l'area per consentire la creazione del “Museo della Storia di Francia”. È in questo contesto che troviamo questo posto nell'inventario del 1840.
    Infine, sotto il Secondo Impero, questa poltrona fu assegnata al Padiglione Macips. Gli fu assegnato il numero "V6331" nell'inventario del 1855. Ritornò infine al Garde-Meuble di Parigi nel 1875 e probabilmente fece parte delle vendite del Domaine all'inizio del secolo.

    Castello di Rambouillet
    Residenza successivamente reale, imperiale e presidenziale, è oggi amministrata dal Centro dei Monumenti Nazionali. Il conte di Tolosa acquistò la tenuta nel 1706. Realizzò importanti lavori di abbellimento che suo figlio avrebbe continuato, in particolare per quanto riguarda i giardini. A quest'ultimo si devono la casetta delle conchiglie, l'eremo e il chiosco cinese.
    Il gusto per la caccia dei Borboni spinse Luigi XVI ad acquistare dal cugino questa tenuta, più conveniente della residenza di Saint-Hubert. Il re ordinò la creazione di vasti annessi nella zona circostante. La tenuta fu evitata dalla regina, il che non impedì al marito di costruire per lei, nel più grande segreto, un cottage e una latteria nel più grande segreto nel 1787. Nello stesso periodo, i giardini furono ristrutturati da Hubert Robert.
    Il castello venne poi abbandonato all'incirca tra il 1793 ed il 1804.
    Napoleone I provava un particolare attaccamento alla residenza e cercava di scendere a complessi compromessi tra l'auspicato status di residenza di caccia e gli imperativi del galateo.
    La residenza continuò a ricevere numerosi abbellimenti, anche durante la Restaurazione. Sebbene non sia conservata nella lista civile di Luigi Filippo, ne fa nuovamente parte sotto Napoleone III. Ricevimento statale e residenza di caccia presidenziale dal 1880, numerosi sviluppi hanno danneggiato in modo significativo il carattere storico della residenza...

    Rapporto sulle condizioni: restauro totale. Sedile spogliato, laccato, sedile rifatto con crine. Splendido velluto verde giada goffrato di Casal.
    Offriamo un rechampis conforme alle creazioni dell'epoca così come un velluto tipico dell'epoca.

    A nostra conoscenza, il Mobilier National non conserva un modello simile, a quattro gambe a sciabola, che è la produzione meno comune di tutte queste poltrone da castello il cui declino

    Ref: NK3AMR69FQ

    Stato Restaurato
    Stile Impero, Consolato (Poltrone Stile Impero, Consolato)
    Epoca XIX secolo (Poltrone Epoca XIX secolo)
    Paese di origine Francia
    Artista Jacob Desmalter (1803 - 1813)
    Tempi di spedizione Pronto per la spedizione in 4-7 giorni lavorativi
    Localizzazione 75002, PARIS, Francia
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