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Set di 12 piatti in porcellana morbida di Tournai, XVIII secolo
Famoso decoro con mosca e 3 campanellini in colore blu
Decorazione centrale con 4 mazzi di fiori sui marli
Bordi evidenziati con treccia blu cobalto
Al verso diverse lettere a pennello su alcuni piatti
Condizioni d'uso molto buone: piccolissime scheggiature restaurate su 3 piatti (ultima foto)
Set composto da:
8 piatti piani d: 23,6 cm
4 piatti da dessert d: 20,5 cm
PER TUA INFORMAZIONE:
Nel novembre del 1750, F. J. Peterinck, residente a Lille, inviò una richiesta al governatore dei Paesi Bassi, Carlo di Lorena, per poter fondare una fabbrica di porcellana a Tournai sotto la sua protezione. Questa richiesta venne esaudita, dando origine alla porcellana di Tournai, notevole per la qualità e la quantità prodotta nel tempo. Acquistò la fabbrica François Carpentier, che aveva appena allestito sul Quai des Salines. Questa porcellana era destinata a tutti i livelli di vita. Grazie alla porcellana cosiddetta “camaïeu bleu”, Tournai crea numerosi pezzi di lusso che non hanno nulla da invidiare alle più belle produzioni europee. Pezzi di questa porcellana sono conservati in particolare presso il Museo di Storia e Arti Decorative di Tournai.
I primi materiali utilizzati furono gli smalti grand feu, come gli ossidi di cobalto (blu) o di manganese (marrone) e il colore ruggine, detto “rosso ferro”. Vengono cotti a circa 1.100°C.
Gli elementi primari della composizione della pasta di Tournai, argilla, marna e gesso, una volta lavati ed asciugati, riposavano per sei mesi, poi venivano mescolati con la fritta precedentemente cotta e frantumata. Poi travasato in tini pieni d'acqua e poi nuovamente frantumato. Questo liquido fangoso veniva poi sottoposto ad evaporazione in essiccatori.
Si utilizzavano due procedimenti: la foggiatura per i pezzi piatti che consisteva nell'applicare, mediante una spugna umida, una crosta di pasta di uguale spessore ad una sfogliatura sullo stampo in gesso, e la colatura per i pezzi cavi su cui Tournai fu il primo ad utilizzare il continente. La colata veniva effettuata versando velocemente la barbottina (pasta aggiunta all'acqua formando un liquido denso), con un flusso continuo e regolare in modo che rimanesse omogenea.
Si è poi proceduto a ritoccare le imperfezioni. I disegni sfumavano le scanalature e successivamente venivano applicati i gadroons, che potevano essere ottenuti per fusione. Anche accessori come piedini, maniglie, ornamenti e rilievi venivano modellati o fusi separatamente e poi applicati al pezzo principale della sottoveste.
La porcellana Tournai, che è una porcellana particolare contenente più caolino e meno fondente, necessita di una temperatura di cottura particolarmente elevata.
La prima cottura è a circa 1100°C. Si produce il biscotto che eventualmente è stato precedentemente decorato con coloranti a gran fuoco. L'oggetto ottenuto è fragile e poroso. Dopo l'essiccazione, questo pezzo viene immerso in un bagno di smalto che, dopo una cottura tra 1300 e 1400°C, conferirà alla porcellana il suo aspetto finale lucido e traslucido.
Tra le tinture grand feu riconosciamo il rosso ferro e soprattutto le tonalità blu che richiedevano una sola cottura. Il biscotto viene poi ricoperto da una copertura che necessita di una seconda cottura. Altri coloranti, detti anche coloranti per muffola, come ad esempio la porpora, venivano posti sul coperchio dopo che il pezzo aveva già subito una doppia cottura. In Francia, l'oro era riservato alla fabbrica reale di Sèvres, Tournai ha beneficiato del privilegio del suo utilizzo e ha sviluppato una ricetta di altissima qualità.
Ref: QIIXBEONYF