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Come Auguste Renoir, a Limoges, ma 15 anni prima e "per caso" (durante una tournée teatrale del padre, che era un attore), Charles Pécrus dovette guadagnarsi da vivere presto, lavorando nel dipartimento di Ponts-et-Chaussées a Parigi. Il suo talento per il disegno gli permette di frequentare l'École des Beaux-Arts, dove i suoi maestri sono pittori di "genere" come Fichel, e si reca al Louvre per copiare i grandi pittori classici. È proprio con le scene di genere che inizia a esporre al Salon des Artistes Français nel 1857 ed è ormai in grado di guadagnarsi da vivere con la pittura. Nel 1865, la sua opera al Salon, Le lendemain des noces (Il giorno dopo le nozze), fu acquistata da Napoleone III per 2.000 franchi (una somma elevata per l'epoca). La precisione del disegno, l'accuratezza dei toni, la grazia degli atteggiamenti delle figure possono rivaleggiare con le qualità dei più grandi pittori fiamminghi e francesi del XVII e XVIII secolo, ai quali ovviamente si ispira, ma in modo originale.
A partire dal 1865, la vicinanza di Eugène Boudin, che si stabilì al 31 di rue Fontaine, mentre Pécrus abitava al 42 (dove rimase fino alla morte, avvenuta nel 1907), può spiegare l'amicizia che si sviluppò tra i due e il nuovo e crescente interesse di Pécrus per la pittura plein air e, in particolare, per i paesaggi marini. Anche la frequentazione con Jongkind sembra aver contribuito a questo sviluppo, che si accentua dopo il 1870. Pécrus dipinse sulla costa della Normandia, nella regione di Barbizon, sul Mediterraneo, a Venezia e in Olanda. A volte dipingeva gli stessi soggetti o gli stessi luoghi di Boudin, ma il suo stile era molto diverso (panorami meno ampi, pennellate meno spezzettate) e più vicino a quello di Jongkind. Tuttavia, solo intorno al 1885 abbandonò quasi completamente la pittura di genere. Sotto l'influenza degli impressionisti, il suo stile diventa più libero (contorni meno definiti, uso di macchie di colore separate), senza sacrificare l'accuratezza del disegno, la correttezza dei toni o l'eleganza della composizione.
Espone per l'ultima volta al Salon nel 1905 e continua a dipingere fino alla morte, avvenuta nel 1907, dopo una vita di lavoro modesto che, lontano dalle coterie e dalle scuole, gli permette semplicemente di guadagnarsi da vivere per sé e per la sua famiglia, in assenza della fama (a volte effimera...) di altri.
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