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"Waterman" di Catherine Jansens è una natura morta che cattura un momento calmo e introspettivo attorno a una piccola bottiglia di inchiostro esagonale - un "Waterman", in riferimento all'iconico marchio noto per i suoi strumenti da scrittura. La bottiglia d'inchiostro si trova in primo piano, le sue sfaccettature di vetro catturano e riflettono la luce per attirare l'occhio dello spettatore. Dietro di lei c'è un pezzo di carta piegato, leggermente ingiallito dal tempo e con una scrittura sbiadita, che suggerisce una lettera o una nota del passato. Gli oggetti poggiano su una semplice superficie di legno e l'intera composizione è avvolta in un'ombra profonda, un fascio di luce focalizzato illumina gli elementi centrali.
Uso del colore e della tecnica, Jansens utilizza una tavolozza di colori tenui dominata da toni seppia e toni caldi e terrosi. Questa scelta non solo rafforza l'aspetto nostalgico dell'opera, ma rende anche omaggio alla natura vintage della stessa boccetta di inchiostro "Waterman". La tecnica dell'acquerello, che Jansens ha imparato dopo aver abbandonato la pittura a olio a causa di un'allergia, consente una resa morbida, quasi eterea di luci e ombre. La precisione della rappresentazione della bottiglia di vetro e le sottili trame della carta riflettono l'esperienza di Jansens nell'iperrealismo, mentre l'acquerello aggiunge uno strato di fragilità e impermanenza, riecheggiando la natura effimera della memoria.
Elementi tematici “Waterman” è emblematico della continua esplorazione di Jansens della memoria, del tempo e del significato degli artefatti personali. La bottiglia d'inchiostro, strumento di scrittura e comunicazione, è un potente simbolo del passato, di lettere scritte, pensieri catturati e momenti conservati. L'uso di un oggetto specifico e riconoscibile come la bottiglia di inchiostro "Waterman" ancora la composizione in un'epoca particolare, invitando lo spettatore a considerare la storia e le storie dietro di essa. L'inclusione di testo scritto a mano sulla carta approfondisce ulteriormente questa narrazione, suggerendo un collegamento con la storia personale, forse legata ai ricordi di Jansens di oggetti riscoperti nella casa della sua infanzia.
Conclusione “Waterman” di Catherine Jansens è un esempio toccante di come l'artista combini la maestria tecnica con una profonda risonanza emotiva. La composizione, centrata su un oggetto semplice ma ricco di simboli, invita lo spettatore a riflettere sullo scorrere del tempo e sui ricordi che attribuiamo agli oggetti di tutti i giorni. Attraverso il suo uso esperto di luce, ombra e colore, Jansens crea un'opera che è allo stesso tempo un omaggio al passato e una meditazione sull'impermanenza della vita. La bottiglia d'inchiostro "Waterman", al centro della composizione, richiama con forza le storie e le narrazioni che gli oggetti di uso quotidiano possono contenere, rendendo quest'opera un contributo significativo alla sua opera.
Biografia
Catherine Jansens, nata nel 1949 a Marcq-en-Barœul, in Francia, è una pittrice la cui carriera nel panorama artistico riflette un'evoluzione allo stesso tempo personale e tecnica. Formatasi in arti grafiche e belle arti all'École des Beaux-Arts di Lille, ha iniziato la sua carriera come pittrice iperrealista, lavorando ad olio su tela. I suoi primi lavori sono caratterizzati da dettagli meticolosi, catturando l'essenza della realtà con precisione quasi fotografica. Tuttavia, un'allergia alla pittura ad olio l'ha costretta ad abbandonare il mezzo, portando ad un cambiamento significativo nel suo approccio artistico.
Imperterrita da questa sfida, Jansens passò alla tecnica dell'acquerello, portando con sé la precisione e il realismo che avevano definito i suoi dipinti ad olio. Questo nuovo mezzo gli consente di continuare a esplorare il delicato gioco di luci e ombre, ora reso con la qualità morbida e traslucida offerta dall'acquerello. Jansens ha anche abbracciato l'uso della camera oscura, un dispositivo ottico utilizzato dagli artisti per secoli per proiettare un'immagine su una superficie, alla quale poi ricalca o fa riferimento meticolosamente. Questa tecnica gli permette di conservare i dettagli ultrarealistici che sono diventati la firma del suo lavoro.
L'arte di Jansens è profondamente personale, spesso incentrata su "oggetti trovati" che ha riscoperto nella soffitta della casa dei suoi genitori dopo la morte di sua madre. Questi oggetti, che gli ricordano la sua giovinezza, sono ricordi toccanti del passare del tempo e dell'atto del ricordare. Attraverso le sue nature morte, Jansens trasforma questi oggetti quotidiani in vasi di memoria, carichi di significato emotivo. Le sue composizioni, sia che rappresentino un modellino di aereo posto su una mappa di navigazione o un globo terrestre posto accanto ad una mappa storica
Ref: 2D6Z7V3YQ9