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SUPERBO OLIO SU TELA 116X81CM. DA QUESTO DIPINTO È STATA REALIZZATA UNA LITOGRAFIA.
Iniziando a dipingere all'età di quindici anni, Alfred Defossez segue per quattro anni i corsi dell'Académie Julian di Parigi, sotto la guida di Pierre Jérôme, per poi entrare all'École nationale supérieure des beaux-arts nel 1956 per dipingere essendo allievo di Roger Chapelain. -Midy, Pierre-Henri Ducos de La Haille e Boris Taslitzky. Nel 1957 viene selezionato per il Premio Giovane Pittura.
Alfred Defossez evoca "la luce dell'estate" come una delle principali fonti di ispirazione per il suo lavoro e a questo proposito ama citare Arthur Rimbaud per esprimere la sua percezione della "campagna attraversata da gruppi di musica rara".
ricezione critica
“Nella pittura di Defossez la priorità è data alla forma, ma alla forma come qualcosa di mai compiuto, come qualcosa di elementare. Ha l'arte dei volumi piatti, pratica il cubo e l'arrotondato, il verticale e l'orizzontale, ma sfugge all'austero formalismo delle teorie cubiste. Scompone, deprospettiva, anche geometrizza, ma senza sistema. Nella sua pittura il dialogo tra figurativo e astratto è rimasto ininterrotto. Le donne possibili si desiderano, con disinvoltura, dietro la caleidoscopica esplosione di bouquet dalla spigolosa morbidezza. I suoi blu, i suoi gialli sospirano labbro a labbro in un verde incomparabile di sfumature dove si intrecciano malva e rosa. Da qualche parte sulla tela, sotto un cielo limpido, che contrasta mirabilmente con la geometria del paesaggio, l'attenzione è offuscata dalle piante che diventano sempre nuvolose. » - Jean-Pierre Chopin
“La sua grafica è quella di un incisore: sensibile, pronta a evidenziare i chiaroscuri. I suoi disegni dimostrano un mestiere raffinato, potente e flessibile allo stesso tempo. Da sempre, nelle sue opere, convivono personaggi che riflettono il fantastico e nudi, ritratti che rientrano nella più pura tradizione classica. Se rappresenta paesaggi in disegno, Defossez eccelle nel rendere, attraverso le sfere, gli alberi che disegna con un tratto, con una penna... Per lui, il disegno corrisponde a una pellicola ultrasensibile che, una volta attivata, si riproduce molto rapidamente ciò che ha catturato di un essere, o di un movimento (lo sport, le corse in particolare, i cavalli sono parte integrante del suo tema). Come un disegno spontaneo e molto sensibile, Defossez ritiene che l'artista debba lasciarsi trasportare, anche se ciò significa ripetere questa prima bozza con la penna, per andare oltre... Con esigenze così elevate verso se stesso, è normale che Defossez possa trovare un posto accanto a maestri come Marcel Gromaire e Jacques Villon." - Bertrand Duplessis
“Paesaggi, scene di corse, vedute di Parigi, l'artista sintetizza l'atmosfera e la luce dei suoi soggetti in colori freddi e geometricizza in modo abbastanza sistematico il paesaggio in linee essenziali. » - Gerald Schurr
“Con uno stile molto ellittico, rimuove ogni dettaglio, riducendo gli elementi delle sue composizioni alla loro struttura più semplice. Questa austerità formale è però compensata da indicazioni colorate che ravvivano la realtà figurata. » - Benezit
“questa famosa libertà cromatica, che a sua volta disciplina e libera, gli permette di strutturare una certa geometria del paesaggio e una modulazione spontanea del tocco. Ottiene un suono sordo di colore, un'effusione contrastante, i cui elementi differenzianti contribuiscono ad affiancare trasparenze, sfumature traslucide, contorni sbiaditi, in una gamma di mezzi toni dove giocano sottilmente sfumature di grigio, rosa, degradato o bianco amplificato, con toni pastello, rosso e giallo, verde, marrone e oro da cui emergono sagome allungate che ricordano gli arazzi di Bernard Cathelin. Ha una predilezione per i cieli ampi e senza nuvole, una striscia di notte o di alba, protesa fino al limite dell'orizzonte, dove percepisce queste bande di musica rara che raccoglie come un tesoro sparso. » - Camille Sautet
Ref: KMIBJZMXWH