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Giacomo Stella (Brescia 1545 - Roma 1630) - Allegoria del Tempo che addita la Verità,
Pittura ad olio su tela,
192 x 74 cm. - in cornice dorata 198 x 81 cm.,
L'opera è accompagnata da uno studio critico scritto dal prof. Emiliano Negro (Bologna)
Tutti i dettagli su questo dipinto possono essere visualizzati direttamente su - LINK -
La bella composizione allegorica in questione, che raffigura una fiera figura femminile, era stata originariamente concepita come parte dell'arredo rappresentativo di un grande palazzo nobiliare e rappresenta la personificazione del Tempo che indica la Verità (una seconda interpretazione, anche se meno appropriata, potrebbe essere il cardinale virtù della temperanza).
Questa tipologia allegorica, dal gusto rinascimentale contraddistinto dai suoi connotati di grande valenza politica oltre che morale, conobbe grande successo per tutto il Cinquecento e il Seicento, incoraggiando lo spettatore a svolgere, sulla base delle vicende passate, una vita dedicata alla disciplina , alla verità davvero.
L'allegoria è personificata da una fanciulla vestita di rosso cangiante, con l'indice alzato in segno di avvertimento; tiene tra le mani il libro della Storia, la cui consequenzialità temporale ci permette di avere gli strumenti per raggiungere la saggezza, mentre ai suoi piedi vediamo una clessidra, simbolo per eccellenza del tempo che passa.
L'opera, la cui esecuzione esprime insieme eleganza e potenza, risale a Giacomo Stella (Brescia 1545 - Roma 1630), importante artista manierista attivo tra il XVI e il XVII secolo, originario di Brescia ma soprattutto attivo a Roma, dove si stabilì da giovane età, sotto i pontificati di Gregorio XIII (1572-1585) e dei suoi successori Sisto V (1585-1590) e Urbano VIII.
Nella città pontificia entrò in contatto con Girolamo Muziano e Cesare Nebbia, attivi in molti grandi progetti del tardo Cinquecento commissionati dal papato. Tra questi, il più importante è l'affresco di una delle maggiori opere religiose dell'epoca, la costruzione e decorazione della Cappella Sistina della Basilica di Santa Maria Maggiore (da non confondere con quella del Vaticano), destinata a diventare una cappella funeraria di papa Sisto V.
Pittore di grande temperamento e dotato di una bella inquadratura naturalistica, la sua unica mano è sicuramente dovuta ai grandi affreschi della 'Resurrezione' e della 'Creazione di Eva', alla Scala Santa di Roma.
Stato di conservazione:
Sul dipinto sono visibili vecchi restauri legati all'epoca della tela e ritocchi cromatici.
Il dipinto viene venduto accompagnato da una gradevole cornice in legno dorato.
ULTERIORI INFORMAZIONI:
L'opera viene venduta con certificato di autenticità e scheda iconografica descrittiva.
Curiamo ed organizziamo il trasporto delle opere acquistate, sia per l'Italia che per l'estero, tramite vettori professionali ed assicurati.
E' possibile vedere il dipinto anche nella galleria di Riva del Garda, saremo felici di accogliervi per mostrarvi la nostra collezione di opere.
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