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Magnifico olio su tela della seconda metà del XVII secolo, basato sulla celebre composizione di Charles le Brun.
Denominato a sua volta: "La tenda di Dario", "Le regine di Persia ai piedi di Alessandro", "Alessandro nella tenda di Dario" o "Alessandro nella tenda di Dario". Le regine di Persia ai piedi di Alessandro", "Alessandro nella tenda di Dario" e "La famiglia di Dario ai piedi di Alessandro".
L'opera originale fu probabilmente dipinta alla fine del 1660, quando Charles Le Brun soggiornava a Fontainebleau, vicino al re, e Luigi XIV "venne a trovarlo inaspettatamente quando aveva il pennello in mano", come spiega Claude Nivelon, nato intorno al 1630 e discepolo e primo biografo di Charles Le Brun.
Il dipinto raffigura la madre di Dario che si getta ai piedi del re di Macedonia, che aveva sconfitto il figlio nella battaglia di Issos (333 a.C.), per implorare pietà per la sua famiglia imprigionata.
Osservate ora attentamente la scena e scoprite l'origine di uno dei versi più famosi di Alessandro:
Dopo la clamorosa vittoria su Dario III nella battaglia di Issos, che tra l'altro aveva vigliaccamente disertato il campo di battaglia, Alessandro si impossessò della tenda reale dello sconfitto.
La madre di Dario, erroneamente, si precipitò ai piedi di Efestione (toga blu), amico e fedele luogotenente di Alessandro (toga rossa). L'atteggiamento non verbale di Efestione esprime la sua sorpresa e il suo rifiuto di essere preso per il suo pigmalione.
Alessandro non è infastidito da questo malinteso. Rivolgendosi alla figlia di Dario (con lo scialle rosso, che porta in braccio il figlio Ochus) e fermando Efestione con il braccio sinistro, pronuncia la famosa frase: "Anche questo è Alessandro".
Alessandro dice poi alle donne che Dario non è morto ma in fuga, le risparmia e permette loro di seppellire i loro morti.
La scena si ispira a una sequenza delle Vite degli uomini illustri di Plutarco e a un passo di Quinte Curce, oltre che a opere teatrali contemporanee incentrate sull'eroe macedone: Claude Boyer nel 1648 (Porus ou la Générosité d'Alexandre) e Morel nel 1658 (Timoclée ou la Générosité d'Alexandre, tragi-comédie) avevano già sottolineato la grandezza d'animo del conquistatore di Dario.
Charles le Brun realizzò naturalmente diverse copie di quest'opera e, come la maggior parte dei pittori del XVII secolo, alcune in composizione invertita.
Questo pittore, che ha seguito le orme di Charles le Brun, ha quindi scelto questa direzione quando ha realizzato questo olio su tela subito dopo l'esposizione dell'originale, tra il 1660 e il 1700.
L'opera è in ottimo stato di conservazione con la sua tela originale, una trama caratteristica fino alla metà del XVIII secolo (fili più spessi e trama irregolare). È più probabile che questa tela di lino sia di origine francese. La stragrande maggioranza delle tele italiane del XVII secolo era realizzata in canapa.
Danno minore in alto a sinistra.
Due vecchie riparazioni.
Pregevole olio su tela della fine del XVII secolo.
Dimensioni :
129 cm / 97 cm
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