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Superba coppia di candelabri in bronzo patinato e dorato su base in marmo, XIX secolo
Base in marmo di Carrara poggiante su 4 piedini a trottola in bronzo cesellato con file di perle
Il perimetro della base è decorato con un intreccio di foglie di quercia, il tutto sormontato da una fila di perle.
Putti sulla terrazza che rappresentano l'allegoria del vino con i capelli circondati da pampini e grappoli d'uva
Il putto tiene in mano una torcia decorata con tralci di vite e uva
Gli zoccoli sono scanalati e le bobeches circondate da file di perle
Un putto ha un tamburello dietro di lui e l'altro un otre ai suoi piedi
Sono entrambi firmati Clodion sulla terrazza
Pezzi superbi, finemente cesellati
Candelabro del XIX secolo che probabilmente incorniciava un orologio
altezza: 40,8 cm
larghezza: 27,2 cm
base d: 14,5 cm
altezza base: 7,1 cm
Clodione:
Claude Michel, detto Clodion, è stato uno scultore nato il 20 dicembre 1738 a Nancy e morto il 29 marzo 1814 a Parigi.
È figlio di Thomas Michel e Anne Adam e fa quindi parte della dinastia di scultori Adam, insieme ai fratelli Sigisbert François (1728-1811) e Pierre Joseph Michel (1737-1787). Fu subito chiamato “Claudion”, “Clodion”, cioè “piccolo Claude”, per distinguerlo dal fratello maggiore. Dal 1756 fu studente presso la scuola di modellismo della Royal Academy of Painting and Sculpture. Poi, nel 1759, entrò come allievo di Jean-Baptiste Pigalle. Il 1° settembre 1759 vinse il primo premio per la scultura con un bassorilievo raffigurante Absalon, prima di diventare convittore della Royal School for Protected Students dal dicembre 1759.
Il 6 agosto 1762 ricevette il brevetto per l'Accademia di Francia a Roma. Brillante modellista, realizzò piccoli modelli in terracotta molto apprezzati dagli appassionati. Uno dei suoi primi capolavori è la Minerva (1766) che rimanda all'antica Minerva della collezione Giustiniani.
Questo soggiorno creò un ambiente favorevole allo sviluppo di una cultura artistica e letteraria che suo zio Lambert Sigisbert Adam gli aveva trasmesso. Clodion si distingue per il suo fascino e la sua eleganza, sia come modellatore che come scultore del marmo. Nel 1766 ricevette l'incarico di realizzare un gruppo marmoreo per il duca di La Rochefoucauld e nel 1768 una Vergine Vestale per Caterina II di Russia. Decise di prolungare la sua permanenza a Roma oltre i tre anni previsti dalla legge e non lasciò Roma fino al marzo del 1771.
Nel 1773 espose una selezione di opere alla Royal Academy of Painting and Sculpture, ottenendone così l'agrégation. A partire dall'agosto del 1773 espose modelli in gesso al Salon. Tra il 1773 e il 1774 si recò per la seconda volta a Roma, dove realizzò delicati bassorilievi in terracotta. Ne approfittò per recuperare blocchi di marmo per le sue commissioni, come il tramezzo della cattedrale di Rouen e la galleria dell'hotel Abbé Terray. La sua carriera decollò dopo l'ascesa al trono di Luigi XVI nel 1774. Infatti, Clodion si affermò nel mondo dei ricchi dilettanti che costruivano ville private nei nuovi quartieri parigini. Eseguì importanti bassorilievi per l'architetto Alexandre-Théodore Brongniart, tra cui il Trionfo di Galatea per Jacques-Louis-Guillaume Bouret de Vézelay.
Nel 1782 realizzò due fregi in stucco per il cortile dell'Hôtel de Bourbon-Condé e una decorazione per il bagno dell'Hôtel de Besenval, in uno spirito completamente diverso. In effetti, l'apparato della pietra del tuono mette in risalto una processione di divinità svestite.
Nel 1778 ricevette la sua prima commissione reale: un ritratto di Montesquieu seduto, parte della serie dei "Grandi Uomini di Francia" destinata ad adornare la Grande Galerie del Louvre. Produsse una moltitudine di opere leggere e virtuose fino alla Rivoluzione, e la sua clientela fu tale che non ebbe più bisogno di esporre al Salon prima del 1801. Con l'avvento della Rivoluzione, divenne discreto. A partire dal 1795 la sua carriera riprese slancio e, durante l'Impero, continuò la produzione di splendide terrecotte, affiancando commissioni prestigiose, talvolta monumentali.
Ref: QOYUW0IQGK