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Coppia di torce cosiddette "faretra" in bronzo dorato del periodo Impero-Consolato, attribuite a Claude Galle.
La base cesellata con saette, attributi di Zeus, la bobèche svasata decorata con foglie d'acqua.
Claude Galle ne consegnò un paio per il palazzo di Fontainebleau nel 1804. Fu inventariato nel 1807 e collocato nel soggiorno dell'appartamento del grande cacciatore, padiglione A.
Questa coppia di candelieri, con la stessa base "a fulmini" (modello molto raro) è descritta nell'opera di Jean Pierre Samoyault, "Orologi e bronzi d'arredo entrati sotto il Primo Impero a Fontainebleau", a pagina 181.
Modello citato anche nella collezione di Ernest Dumonthier, "bronzi per l'illuminazione e il riscaldamento", tavola 36, n°8.
Bellissimo stato di conservazione.
Doratura originale con segni di usura. Non pulito.
Periodo Impero-Consolato, 1804.
Attribuito a Claude Galle (1759-1815).
Dimensioni:
Altezza: 24 cm
Diametro: 11,5 cm
Claude Galle (1759-1815)
Considerato uno dei più grandi bronzieri e fonditori-incisori della fine del periodo Luigi XVI e dell'Impero, Claude Galle nacque a Villepreux vicino a Versailles. Fece apprendistato sotto la direzione del fondatore Pierre Foy, sposando la figlia di quest'ultimo nel 1784.
Nel 1786 divenne maestro fonditore.
Alla morte del suocero nel 1788, Claude Galle prese la direzione della bottega, che divenne una delle più grandi di Parigi, impiegando quasi 400 artigiani.
Galle trasferì il laboratorio prima a Quai de la Monnaie (ora Quai de l'Unité), poi, nel 1805, a 60 Rue Vivienne.
Il negozio di mobili Crown, sotto la direzione dello scultore Jean Hauré dal 1786 al 1788, gli commissionò più volte.
Galle collaborò con diversi artigiani rinomati, come Pierre-Philippe Thomire, di cui divenne il più grande concorrente.
Fornì la maggior parte degli arredi in bronzo al castello di Fontainebleau durante l'Impero. Ricevette numerose commesse imperiali per luci, scatole di orologi e vasi per i palazzi di Saint-Cloud, Trianons, Tuileries, Compiègne e Rambouillet. Fornisce anche i palazzi italiani di Monte Cavallo a Roma e Stupinigi vicino a Torino.
Si ritirò dagli affari nel 1813, lasciando il posto al figlio Gérard-Jean.
Morì nel 18015.
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