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Riva vicino a Tivoli
Claude Joseph Vernet (pittore)
Jacques Aliamet (incisore)
Acquaforte
XVIII secolo
Dimensioni: 43 x 53 cm
Dimensioni della cornice: 58 x 68 cm
Nuovo telaio.
Dedicato a Monsignor Le Duc de la Rochefoucauld, Pari di Francia.
Per il suo umilissimo e obbediente Servo
J.ALIAMET incisore del Re e delle Imperial e Royal M e Ms
(R. Portalis e H. Beraldi 7)
Il dipinto originale è conservato al Minneapolis Institute of Art,
dipinto per Frédéric-Jérôme de la Rochefoucauld (1701-1757).
"Questo Vernet è un grande mago, si direbbe che comincia col creare un paese e che ci siano uomini, donne, bambini di riserva, con i quali popola la sua tela come si popola una colonia, poi fa loro il cielo, il il tempo, la stagione, la felicità, l'infelicità che gli piace"
Diderot
Claude Joseph detto Joseph Vernet (1714-1789)
Con Joseph Vernet e i suoi discendenti, si afferma un'ultima volta la continuità della scuola di Avignone, che dal XIV secolo ha continuato a manifestarsi attraverso artisti dai talenti e dalle personalità molto diverse. Le origini di questa scuola possono essere fatte risalire all'epoca in cui papa Clemente V (Bertrand de Goth, arcivescovo di Bordeaux) trasferì la corte pontificia ad Avignone. Ad Avignone, che ha conservato intatte tante vestigia, Giuseppe poté ammirare numerosi monumenti che gli diedero un assaggio dell'Italia, come l'Hôtel de la Monnaie e il Palazzo del cardinale Borghese.
Joseph avvertì presto questa chiamata dall'Italia, suo padre Antoine Vernet ebbe la fortuna di interessare diverse personalità nobili della città alle brillanti doti del giovane pittore, come il marchese di Caumont, che gli aprì le loro borse e gli permise di partire per Roma.
Durante il viaggio, a Marsiglia, incontrò il mare. Infatti, dall'alto della città gli apparve per la prima volta, fu amore a prima vista.
Il suo destino è segnato: diventerà pittore del mare, che da questo momento sarà presente in tutte le sue opere.
La vita a Roma è molto piacevole, lì si crea una clientela desiderosa di tempeste e naufragi.
Nel 1743 venne nominato membro dell'Accademia di San Luca, un onore raro per uno straniero. La sua popolarità è in crescita e la sua clientela sta diventando europea. In Italia trovò fortuna, gloria e amore, ma nel 1753 decise di tornare a stabilirsi in Francia.
Grazie al mecenatismo di Monsieur de Marigny, fratello di Madame de Pompadour, direttrice suprema delle Belle Arti e favorita da Luigi XV, Vernet ottenne dal re una commissione in cui avrebbe dovuto mettere a frutto tutta la sua abilità: Les Ports de Francia.
Questi porti della Francia saranno paesaggi in cui verità e fantasia si fondono piacevolmente, come dimostra questo luminoso e dorato porto di Marsiglia, che ci mostra in primo piano un gruppo riunito per uno spuntino, un altro per un ballo. Gli abiti e gli ombrelli delle donne ravvivano questo paesaggio con linee nobili e gli conferiscono l'aria di una festa familiare.
Un desiderio di umanizzazione si riscontra nelle opere di Vernet, anche in quelle in cui potrebbe sembrare artificiale; Anche durante le tempeste e i temporali, l'uomo si oppone alla forza cieca della natura con coraggio e ingegno.
Nella sua produzione si distinguono due periodi: il periodo romano, segnato da pittori napoletani come Salvator Rosa. Devono loro questo sentimento drammatico della natura e. questa ampiezza di fattura delle prime opere.
Dopo il suo ritorno in Francia, la sua arte divenne più umana e si arricchì di deliziosi dettagli che le conferirono gran parte del suo fascino. Dopo le Fêtes Galantes e le Bergeries di Boucher, la natura così come Vernet la concepiva, per quanto elaborata possa apparirci, è la vera natura e non un'opera teatrale.
Giacomo Aliamet (1726-1788)
Nato ad Abbeville nel 1726, era figlio del mercante Antoine Aliamet. Fin da giovanissimo Jacques mostrò uno spiccato gusto per il disegno. Aveva circa quindici anni quando i suoi genitori gli affidarono l'insegnamento dell'artista Philippe-Auguste Lefevre, che incoraggiò il suo desiderio di intraprendere la carriera artistica. Dopo diciotto mesi fu deciso che Jacques sarebbe andato a Parigi. Lefevre lo affiderà a Robert Hecquet che lo farà poi entrare a Le Bas, dove diventerà rapidamente uno dei suoi allievi preferiti.
Dopo due o tre anni trascorsi nella bottega del celebre incisore, Jacques si pose sotto la direzione di Crale Van Loo, allora direttore della Royal Academy.
Per 6 mesi si dedicò esclusivamente allo studio del disegno. Lasciò quindi il nuovo padrone per sistemarsi e poco dopo sposò Marie Henot, figlia di Hecquet. Ebbe cinque figli.
Aliamet era membro della Royal Academy. Questo affascinante artista fu uno degli incisori più brillanti del suo tempo; il suo bulino è di ammirevole sicurezza, la sua punta non è meno notevole. Le sue stampe all'acquaforte pura sono affascinanti, fresche, leggere e dai colori molto belli; dimostrano la sua perfetta conoscenza del disegno.
È infine uno degli otto incisori scelti per riprodurre il pipistrello
Ref: 3PECCQE7SJ